Me stessa e la zucca

L’altra sera sono andata a fare la spesa con Zoe e Seba al supermercato sottocasa. Ero in un good-mood. Mi sentivo serena e rilassata e quando, passando davanti al mega-cesto delle zucche pronte per Halloween, Seba ha iniziato a farmi gli occhi dolci e chiedermi se potessimo prenderne una, proprio a me che da sempre adoro festeggiare il 31 Ottobre, non ho saputo resistere.

Alla fine siamo usciti con: due zucche (non potevo prenderne una sola, visto che di figli ne ho due e anche Zoe voleva la sua), due borse della spesa belle pesanti, senza carrello (perché dovevo prendere solo due cosine eh) e Zoe che teneva le chiavi di casa. Per fortuna il supermercato è proprio vicino e in qualche modo siamo arrivati incolumi all’ascensore.

Ieri pomeriggio non potevo più esimermi dalla zucca promessa e ci siamo messi a intagliarla. Zoe gironzolava per casa disegnando in autonomia qualsiasi superficie solida. Grembiule infilato, cucchiaio alla mano per svuotarla dai semi, e pennarello per disegnare la faccia che io poi avrei intagliato. L’entusiasmo di Sebastiano è durato 7 minuti: giusto il tempo per comprendere che il lavoro era più che altro bassa manovalanza, che l’estro creativo per disegnare la faccia era molto limitato e che la parte più divertente era usare il coltello ma che per forza di cose era la parte che spettava a me.

Le due ore successive del pomeriggio sono trascorse più o meno in questa dinamica:
Sebastiano: “mi annoio, posso guardare un cartone?”
Io: “No, tesoro, siamo insieme a casa e io vorrei fare qualcosa insieme a te”
Seba: “Ma io mi annoio”
Io: “Aiutami a disegnare l’altra zucca”
Seba: “Ma io mi annoio”
Io: “Leggi un libro”
Seba: “Ma io mi annoio”………….

La cucina in quel momento era ancora interamente arancione, con una zucca fatta e l’altra appena incominciata, semini bianchi sparpagliati su metà del pavimento e mani appiccicose. Fare qualcos’altro insieme per contrastare la noia, in tempi brevi, era abbastanza difficile. Ma ad un certo punto ho pensato di trasformarlo in un drago (che sono la sua passione) e con una coperta, un cordino e poco altro abbiamo realizzato delle ali e abbiamo giocato per altri dieci minuti circa.

Risultati:

Insomma, il pomeriggio in qualche modo è trascorso, la sera è arrivata e le zucche sono state preparate. Ecco un breve elenco di ciò che sono riuscita a fare e ciò che invece è saltato:
– Seba e Zoe non hanno acceso la televisione per tutto il pomeriggio
– abbiamo avuto due zucche di Halloween per la prima volta ed erano bellissime
– ho preparato un risotto alla zucca per cena (che era pure relativamente buono)
– la tv è rimasta spenta
– non ho pulito il pavimento
– non ho lavorato al pc
– non mi sono rilassata
– non sono riuscita a coinvolgere particolarmente i miei figli in nessuna attività ricreativa fantastica o educativa
– non ho realizzato nessun “lavoretto” magico di apprendimento Montessoriano
– non ho pulito i fornelli dopo aver cucinato
– non sono riuscita a farmi una doccia nè a farla a loro
– non importa.

Un po’ di tempo fa mi sarei guardata attorno a fine giornata in pieno sconforto mentale per il fatto di avere una casa in totale disordine. Forse di non aver reso in qualche modo magico questo momento di tradizione, con tutta la famiglia riunita attorno al tavolo, zucche meravigliose intagliate, una torta di mele nel forno, profumo di spezie nell’aria e magari anche grembiuli decorati con le iniziali di ciascuno.

Sono in realtà molto fiera dei miei risultati: la casa era sporca e andava bene così. Sono stata con i miei figli, anche con la noia e andava bene così. Non mi sono trasformata in nonna papera per fare tutto meravigliosamente e andava bene così. Sono stata me stessa, con loro, ed era esattamente perfetto così.

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