Cambiamento solitudine ed emozioni

cambiamento solitudine ed emozioni

Due modi di affrontare il cambiamento

Il cambiamento è un processo, non uno stato, quindi non può essere positivo o negativo per definizione. Tutto dipende da come noi ci “approcciamo” ad esso, da cosa ne pensiamo, dai nostri desideri e anche, o soprattutto, dalla paura che ne possiamo avere.

Io credo che per natura, nei confronti del cambiamento o della sua prospettiva, ci possiamo distinguere in coloro che “amano cambiare”, che non vedono l’ora dell’arrivo della novità e in chi invece lascerebbe sempre tutto così com’è. Questi ultimi cercano di evitare il più possibile che le cose cambino, anche quando la situazione attuale non è delle migliori. Preferiscono forse continuare a lamentarsi un po’ per quello che c’è, pur di non dover scoprire ciò che ancora non si conosce. Ma il cambiamento è inevitabile e prima o poi bisogna farci i conti.

La prima categoria invece, se ad una prima lettura può sembrare più coraggiosa, è perennemente orientata al futuro e rischia di perdersi qualcosa nel presente. Una vita in fuga da ciò che si ha, in costante insoddisfazione. Ovviamente così descritte entrambe le tipologie sono portate un po’ all’estremo, più che altro per far risaltare le difficoltà che affrontano.

Lo squilibrio richiede adattamento

Personalmente sento di appartenere alla schiera di chi desidera il cambiamento, forse un po’ troppo, rischiando di dimenticarsi il presente e di godersi ciò che ha. Nonostante questo, quando il cambiamento, desiderato e atteso, è finalmente arrivato, mi sono trovata comunque in difficoltà. Sì, perché anche la trasformazione più bella che possiamo sperare porta con sé una certa dose di squilibrio, di disordine e comporta uno sforzo di adattamento.

Quando qualcosa si trasforma ci fa uscire dalla nostra sicurezza, da ciò che conosciamo, per esplorare altre possibilità. E meno ci sentiamo sicuri, più tocchiamo da vicino le nostre paure profonde. Nel mio caso, queste paure parlano di spazi personali che vengono invasi, di tempi che una volta erano per me che ora sono per altri e di solitudine.

Solitudine è quando anche in mezzo alla confusione, ai giochi e alle mille cose da fare in casa, a fine giornata senti di non aver condiviso qualcosa con qualcuno. Ciò che mi ha colpita è stata la paura di sentirmi sola, più che la solitudine in sé. E con la stessa rapidità che mi contraddistingue in ogni decisione della mia vita, quando ho percepito che tutte queste insicurezze e paure stavano emergendo sono corsa ai ripari. Ho chiesto aiuto per ritrovare l’equilibrio interiore che sentivo di aver perso.

4 Consigli per ritrovare l’equilibrio

L’aiuto è arrivato sotto forma di un piccolo vademecum inviatomi da un’amica per mettere in pratica tutto ciò che ho appreso dalla Psicosintesi, perché quando le emozioni sono in subbuglio è difficile farlo da soli.

  1. Prenditi un momento per te e medita. Concentrati sulla respirazione per riuscire a lasciare andare le emozioni e farle scorrere fluide. Più si trattengono e meno sono utili. Le emozioni ci parlano del nostro malessere e ci suggeriscono la nota silente spesso nascosta che le ha provocate e che ci sta facendo soffrire. E’ lì la strada per star meglio.
  2. Torna al momento presente. Non pensare ad un futuro incerto, che puoi solo immaginare, in cui tutto ti sembra ingestibile e insormontabile. L’unico momento che hai potere di cambiare è ora, in questo istante. Se la situazione che stai vivendo ti sembra difficile, non aumentarne il carico aggiungendo le preoccupazioni che potresti dover affrontare in futuro. Compi un passo alla volta e prima di quanto pensi avrai già affrontato il primo ostacolo.
  3. Riconosci l’amore, in tutte le sue forme. Quando non ti senti amato abbastanza, riconosciuto e considerato, probabilmente il primo a non farlo sei tu. L’amore ha mille volti, può essere un abbraccio, un gioco insieme, un impegno… ma se lo idealizzi secondo i tuoi standard, quando lo incontri potresti non riconoscerlo.
  4. Disidentificati dalla tua parte bambina, riconosci che lei esiste, prenditene cura, coccolala e ascolta le sue paure. Fai una torta insieme a lei. Poi torna ad essere nel tuo centro, nel tuo IO e ritrova l’equilibrio.

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